martedì 3 giugno 2008

Testi parte teatrale spettacolo con Davide Van De Sfroos

Il testo successivo lo trovate anche in un'altra pagina del sito, ma in quella magica serata che ha visto Davide come protagonista, l'abbiamo voluto anche come testo iniziale dello spettacolo.

Ci sei...

Sei il respiro che mi alita intorno,
la spinta che riempie le vene
e ciò che vi scorre,
sei la luce che accende lo sguardo,
l’ombra sei che lo spegne.
Tu il sussurro che buca il silenzio,
si versa nei vuoti,
mi strappa dal petto l ’angoscia
carezzandomi piano il dolore
e stringendomi forte.
Io mi affaccio con te sull ’eterno
e mi guidi per spazi infiniti,
delle mie emozioni tu vivi:
dagli occhi mi sgoccioli
e nella mia bocca sorridi.
E vivrai la mia morte,
tu compagna sugli alti ed ignoti sentieri
nel mio viaggio sui valichi
e lungo i declivi.
Finchè io ci saròci sarai,
perchénella mia vita
tu vivi.

(Rita)

Paura d'amare

Svegliarsi in piena notte con questo caldo che ti avvolge come una coperta invisibile, cercare il frigo per un sorso d'acqua, guardare dalla finestra per vedere qualcosa che sai che non vedrai e perdere lo sguardo nella scia di automobili che corrono lontano.
Sentire i grilli o illudersi di sentirli, cercare la propria stella, ma non riconoscere più quella che hai visto la notte prima, salutare la luna guardando quale espressione hanno i suoi occhi in questa notte interminabile.
Ti accorgi che sei andata a letto vestita e non hai una pillola per questo dolore, sono troppe le stanze della tua casa e la televisione è una luce abbagliante e senza senso, libri dei quali leggi solo due righe, parole che ti giungono dal buio oltre la finestra, allegre e divertite che vorresti fare tue...e ancora una volta pensi che la vita non è un videogame dove è divertente sbagliare, vorresti piangere e chiedere aiuto, ma ti senti lontana anche da te stessa.
E' la paura d'amare...
Uscire con gli amici, ridere scherzare e alzare parole che nascondono il niente, parole dette con forza per impedire ad altre di uscire, correre saltare ballare mentre l'anima non trova un posto dove stare, un posto dove volare.
E seguire l'onda che travolge il pensiero, come il treno della domenica che travolge la distanza che corre verso il mare, sollevando spruzzi di allegria che scappano via dal diluvio che ti porti dentro. Guardare i negozi, perdersi dietro viaggi improbabili dei quali non t'importa niente e discutere con gli amici di fumo e nuvole che nascondono quella strada che hai paura di percorrere.
E' la paura di amare...
Guardarsi ad uno specchio che fai invecchiare con te, ripiegare i propri vestiti come se mai più li dovessi mettere, mettere in ordine le proprie cose per non vedere la vita che gli dà il disordine. Trovare un libro, una pagina da scrivere, una canzone da sentire e lasciar correre le mani sulla tastiera per riempire il vuoto che senti dentro e scacciare i dubbi e l'insicurezza che il vivere ti dà...un altro giorno è passato senza che tu abbia potuto sentirne il fremito e il letto della tua cameretta è l'isola dove portare i tuoi pensieri a disperdere gli affanni, a cercare di trovare un dolce tempo che si perde nell'eternità, a sognare ad occhi aperti una storia che non credi diventerà mai tua.
E ti vedi da fuori, come in una fotografia, chiusa nel silenzio e nelle lacrime della tua nostalgia.
E' la paura di amare...
Ma bisogna cercare la chiave che apre il lucchetto di questa gabbia invisibile, non avere paura di sfuggire a questa libertà vigilata ed effimera, non avere paura di percorrere le strade di una storia fatta di qualcosa da sbagliare giorno dopo giorno.
Perchè questa vita devi caricarla sulle spalle e portarla con te pagandone il pedaggio se vuoi raccogliere sempre il coraggio di alzarti al mattino e conquistare la forza e il diritto di provarci ancora, una volta in più!
Non aver paura di accendere i fari della tua mente e di seguire il ritmo dei battiti del tuo cuore, perché tu possa vedere la tua capacità di sciogliere la notte della paura, nell'alba del coraggio di amare, per vivere forte amando te stessa per amare gli altri, per provare l'emozione di perdere per troppo amore.
Meglio è amare e perdere che vincere e non amare mai.

(Renato)

New Orleans

Ma in quale luogo vivono le parole non ancora dette,
le poesie non ancora scritte,
i suoni non ancora composti...
Qualche volta credi che siano tue,
che siano tue figlie,
ma quando nasce una poesia
piccola o grande che sia,
quando nasce un suono
armonioso o meno
ti accorgi che sono le tue madri...
Dei colori, dei suoni e delle parole
ne abbiamo bisogno per vivere,
tutto diventa sogno,
nei sogni ci dobbiamo perdere
nei sogni dobbiamo crescere.
E tu sognavi mille cose
fra le tante...
New Orleans.
Ed ora New Orleans è una canzone
struggente come il suono di un violino,
larga come quell'onda
che riporta le lacrime sulla sponda.
Ora quel sogno è un cielo grigio.
Ma quella canzone l'ho imparata
e non l'ho più dimenticata
e oggi la canto sotto i tuoni di un cuore
diventato troppo pesante
dentro una vita piena di rumore.
Arriveranno altre parole
altre musiche e altre armonie,
perché le canzoni sono così
come i respiri larghi della vita,
sono delle magie.
E tutto il resto...
accade e basta!

(Renato)